Circa il 40% delle immatricolazioni bus nel 2020 erano composte da autobus per il TPL. Di questi, il 54% sono autobus urbani e il 46% interurbani.
Le risorse statali per l’acquisto e la sostituzione dei mezzi di trasporto, nel corso degli ultimi 20 anni, hanno subito una brusca frenata.
Si è passati, infatti, dagli oltre 2.300 mln€ del quadriennio 1997-2011 ai 495 mln€ del quadriennio 2012-2016.
Come si evince da i due grafici esiste una perfetta correlazione tra fondi messi a disposizione alle aziende di TPL per l’acquisto di bus e il numero di immatricolazioni.
Le scelte politiche hanno influenzato e influenzeranno in futuro gli investimenti delle aziende TPL
Ad oggi, la maggiore fonte di investimenti proviene dal PNRR che contiene, all’intero del pillar “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” da €23,78 miliardi, i fondi dedicati allo sviluppo sostenibile del trasporto locale (€ 3,64 miliardi).
La misura prevede tre interventi:
- Rinnovo flotta autobus con mezzi a basso impatto ambientale
- Rinnovo flotta treni per trasporto regionale e intercity con mezzi a propulsione alternativa
- Rinnovo parco veicoli dei Vigili del Fuoco
Il rinnovo della flotta con autobus a basso impatto ambientale avviene accelerando
l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile e prevede il progressivo rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate. In particolare, è previsto l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane.
Sono 1,9 miliardi di euro i fondi stanziati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per l’acquisto di autobus elettrici e a idrogeno nei grandi Comuni.
Una misura che mira a incentivare la mobilità sostenibile, ovvero il modo di muoversi legato al concetto di sostenibilità territoriale e orientato, quindi, verso la riduzione dei rischi di inquinamento, la salvaguardia della salute e dello spazio pubblico come bene comune, e verso il risparmio energetico. Bus elettrici e a idrogeno possono contribuire a questi scopi.
Questo incentiverà nei prossimi anni la migrazione del trasporto pubblico verso veicoli sempre più sostenibili e green.
I driver che influenzeranno positivamente e negativamente il trend di acquisto degli e-bus nei prossimi 10 anni sono:
- Diminuzione progressiva del prezzo della batteria e contestuale diminuzione del prezzo degli autobus elettrici;
- Stanziamento di fondi statali che incentivano l’acquisto di autobus green 1,9miliardi provenienti dal PNRR;
- Aumento della perfomance delle batterie nei veicoli;
- Graduale adattamento dell’infrastruttura di ricarica lungo i percorsi e nei depositi;
- Acquisizione di know-how da parte degli operatori;
- Necessità da parte delle aziende TPL di rinnovare il parco:• dal 1 gennaio 2021 eliminazione del rimborso dell’accisa per Euro 4 e inferiori;• dal 2024 stop Euro 3.
- Costi degli autobus elettrici attualmente molto elevati;
- Difficoltà di riciclaggio delle batterie usate: costi elevati, inadeguatezza degli impianti di riciclaggio attuali, normativa europea stringente.
I dati presenti nell’insight sono stati elaborati sulla base di banche dati proprietarie di Basco&T Consulting.
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